A Ottana il giorno di Sant Antonio è il giorno più lungo dell’anno…
lo vivi più volte, nei silenzi che si alternano ai rumori, quando dal mattino presto, in una apparente normale e sonnecchiosa mattina d’inverno, i ragazzi si ritrovano per andare a raccogliere la legna per l’accensione del fuoco in piazza.
Più tardi, lo rivivi nei rumori degli stessi ragazzi che tornano festanti col carico di legna, con i canti e il buon vino in giro per il paese.
Ma torna il silenzio… durante la messa in onore del Santo, quello del rispetto, dell’ossequio e dell’attesa che presto verrà sommerso dal rumore dei campanacci dei boes che escono all’ imbrunire a occupare la scena in piazza appena liberata dalla processione.
É una giornata che vivi tante volte, anche nei colori… vivaci e mossi quelli del fuoco appena acceso e benedetto dal parroco, ma anche quelli del nero della fuliggine che tinge i volti dei presenti… quelli della luce del sole che lasciano il posto al buio delle tenebre.
E la vivi tante volte nei sapori… quelli del pane benedetto… preso all’ uscita della Chiesa, dopo la messa e quelli più sostanziosi della carne del maiale offerto in piazza ai presenti.
Giornata lunga quella del 16 Gennaio… solo a Ottana si può vivere questa vivace alternanza di sentimenti, che altro non è che una contesa di spazio e di tempo tra sacro e profano…
Gian Paolo Marras (Ex Sindaco di Ottana, artigiano e cultore locale)