Il paese si trova nella pianura della valle del fiume Tirso, ed è ai confini della Barbagia di Ollolai.
Il territorio di Ottana è ricco di numerosi reperti archeologici rinvenuti e databili ai primi insediamenti umani, come testimonia la presenza di Domus de janas, Nuraghi e Tombe di Giganti.
Le origini del paese sono, dunque, da ricercarsi nel periodo in cui iniziarono i grandi insediamenti nel centro Sardegna, quando nacquero la civiltà Protosarda e quella Nuragica.
Del periodo romano rimangono le strutture termali.
Il villaggio si sviluppo nell’alto medioevo e in periodo giudicale quando, capoluogo dell’omonima curatoria del giudicato di Torres, si trovava al centro di un territorio molto popolato.
Dal 1500, in seguito allo spostamento della sede vescovile e sino a metà ‘900, Ottana ebbe un lungo periodo di decadenza e povertà.
La zona di Ottana, tradizionalmente votata all’agricoltura e alla pastorizia, fu negli anni ’70 del Novecento, presceltadall’ENI e da altri gruppi, divenendo fulcro della nascente industrializzaizone e ospitando grandi impianti per la produzione di materie plastiche e fibre sintetiche.
Oggi, a causa del fallimento delle realtà industriali, si osserva un ritorno alle attività agricole e artigianali. parallellamente allo sviluppo delle attività turistiche.
Non lontanto dal centro storico di Ottana si può visitare una chiesa di notevole interesse: è San nicola, un tempo cattedrale e importante sede vescovile della diocesi di Ottana, co giurisdizione su Marghine, Goceano e Dore.
La fondazione risale al 1150 e presenta una struttura di forme romaniche in conci di trachite nera e ivolacea, risente di influssi pisani e conserva al suo interno un crocefisso del ‘500 e una pala trecentesca dei Santi Francesco d’Assisi e nicola di Bari, databile tra il 1339 ed il 1344.